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Inefficacia del metodo didattico classico nel produrre cambiamento veroSe il desiderio è produrre cambiamento, dobbiamo porci il problema della insufficienza di qualsiasi messaggio didattico puramente orale nel realizzarlo. La formazione aziendale classica basata sul docente che parla e allievi che ascoltano non funziona più, occorre fare formazione esperienziale attiva e coaching attivo se vogliamo produrre vero cambiamento e crescita della persona. Come evidenzia Muzzarelli: È utile sapere che nella comunicazione orale, in assenza di supporti visivi e di interventi di rinforzo del messaggio, tende a verificarsi una perdita quantitativa progressiva del messaggio iniziale, secondo le seguenti indicative proporzioni:
Si tratta di una sorta di “legge di tendenza”: la perdita di messaggio può essere inferiore oppure superiore; dipende dalle variabili di contesto: chi comunica, cosa, a chi, perché, dove, quando, come. Tuttavia il tenere presente che con forte probabilità tende ad accadere questo fenomeno, aiuta ad attrezzare la mente (sia dell’emittente, sia del ricevente) e le modalità di comunicazione in modo da: - non dare per scontata la produzione di chiarezza - non dare per scontati la comprensione e il ricordo[2]. L’autore inoltre espone la problematica della curva dell’oblio, la quale ci mette in guardia verso il problema della scarsa ritenzione del materiale didattico presentato in maniera classica: La curva dell’oblio: riportando in ordinata la memorizzazione e in ascissa il tempo, si riscontra che nell’arco della prima ora si perde circa il 50% del totale memorizzato (figura 15). Dopo un giorno residua poco più del 30%. Successivamente il calo procede in modo decisamente rallentato.
Ne deriva, secondo l’autore, che “il formatore deve porre molta attenzione al consolidamento precoce delle tracce mestiche”. In termini di “neotropia”, il o “scienza del creare il nuovo” (il nostro modello fondamentale di Deep Coaching), questo ci ricorda da vicino. Occorre prestare attenzione al bisogno di attuare un consolidamento progressivo dei traguardi che l’individuo raggiunge (target neotropici), prima di “dare in pasto” nuovo materiale di formazione o di lavoro. Il loro e insediamento, fissazione e radicamento diventa tra le priorità assolute, prima che altri e nuovi obiettivi o impegni facciano pressing sulla sua mente e distraggano la persona dal suo processo di apprendimento. [1] Questa percentuale di ricordo è riferita alle 24 ore successive alla ricezione del messaggio (Muzzarelli, 2007). [2] Muzzarelli, Francesco (2007). Guidare l’apprendimento. Metodologie e tecniche di formazione in azienda. Milano, FrancoAngeli.
Altri materiali inerenti il Deep Coaching: Formazione Aziendale Attiva e Coaching in Profondità
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