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Chi opera come coach attivo e formatore attivo deve
avere il valore della leadership, in quanto è chiamato ad essere il riferimento
di un processo di crescita vero, forte, non effimero e non solo concettuale.
Un formatore attivo o un coach attivo agiscono per
potenziare veramente le energie e le capacità delle persone, senza tanti giri di
parole. Vogliono produrre risultato, risultato forte, vero e tangibile.
Il valore fondante o collante vero tra un
coach/formatore e un cliente è proprio questo processo di crescita, che ci tiene
uniti oltre ogni contratto, oltre ogni pezzo di carta. Quando questo valore si
instaura, possiamo parlare di un vero e proprio “patto psicologico” in azione.
In una Missione militare il senso del bisogno di
leadership è molto chiaro, ma in una missione aziendale, o nella missione del
coaching e della formazione, spesso si fa più opaco, e non deve essere così. In
una mission aziendale ci sei o non ci sei, la senti o non la senti, ci credi o
non ci credi, ti comporti o non ti comporti in un certo modo, o la reciti e
basta? Chiediti quanto la senti tua, giusta o sbagliata che sia, nobile o no,
utile a chi, e perché?
La missione non è un pezzo di carta, è un credo.
E nel coaching che stiamo praticando ora, qual è la
vera mission?
Mission, vision, valori, le cose importanti per te in
questo momento della tua vita, quali sono? Qual è la causa per cui vale la pena
combattere?
Il leader vero è colui il quale sa trascinare tutti
nella missione e ha la coerenza di espellere da sè e dal rapporto tossine
mentali e persino allontanare persone che non hanno il coraggio morale di
sentire vera quella missione o la ostacolano. Tra noi e la mission niente
deve essere d’ostacolo ad intralciarci.
Definire le attese, cosa ci si aspetta, chiarire le
aspettative è arte e scienza, e va fatto, sempre e comunque, per avere
chiarezza, a costo di essere anche ripetitivi o sembrare obsoleti, antiquati,
"vecchio stile".
Meglio avere a che fare con una persona che agisce come
coach e formatore solido di cui sai come la pensa, che crede nell’importanza di
quello che fa, che con un fantoccio o fantasma impalpabile cui tutto va bene.
Per questo, se ci sono da fare dei role-playing, si
fanno. Se c’è da fare del Training Mentale, si fa. Se c’è da studiare qualche
concetto che serve al nostro percorso, si studia. Si fa quello che si deve fare
perché è giusto e non solo perché piace. Il gradimento è un fattore secondario,
il risultato è il valore primario della formazione attiva e del Deep Coaching,
un coaching in profondità che va alla radice delle persone, delle loro energie,
competenze, progettualità e valori, persino della loro spiritualità.
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